Sustainable Development Goals e DE&I: intervista a Decathlon
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Intervistiamo ogni mese responsabili di grandi aziende che operano in Italia nell’area Diversity Equity e Inclusion. Il fine: diffondere informazioni utili e best practice sugli interventi DE&I nelle organizzazioni italiane. Oggi abbiamo il piacere di parlare con Patrizia Brognoli, Diversity and Inclusion Manager in Decathlon Italia
LA PERSONA. Sei in Decathlon da molti anni… Com’è stato occupare ruoli diversi contribuendo all’evoluzione dell’azienda e delle persone?
Ho iniziato la mia avventura in Decathlon quando ancora frequentavo l’Università, incuriosita da questa multinazionale focalizzata sullo sport e spinta dalla mia passione per la cultura e la lingua francese.
All’epoca Decathlon era un’azienda in fase di start up, giovane, fresca e dinamica con valori forti ed un senso aziendale che mi hanno subito conquistata. Oggi, dopo 27 anni di azienda mi sento parte fondante di Decathlon Italia, sono fiera del percorso fatto ed ho la consapevolezza di aver vissuto una storia incredibile, fatta di persone, opportunità ed importanti sfide. Decathlon è stata, ed è tutt’ora, una fantastica scuola di vita, ricca di opportunità ed ispirazione dove la motivazione e la capacità di osare permettono di costruirsi un percorso professionale stimolante e che può rinnovarsi nel tempo.
Ho ricoperto diversi ruoli, ho esplorato differenti domini che mi hanno arricchita e mi hanno permesso di essere ingaggiata nel quotidiano, ma soprattutto di esprimermi portando valore. Vi svelerò un segreto: ancora oggi nel mio lavoro, prendo tanta energia e, soprattutto, mi diverto!
IL RUOLO. Nel tuo ruolo, in che modo unisci la mission dell’azienda sull’inclusione nello sport con l’approccio interno alla DE&I?
Sport e inclusione alimentano una meravigliosa sinergia ed esprimono al meglio i nostri valori ed il nostro senso aziendale che è quello di rendere accessibili il piacere ed i benefici dello sport al maggior numero di persone. In questo crediamo fortemente e ci impegniamo nel quotidiano per rappresentarlo al meglio.
Lo sport è un meraviglioso aggregante ed agevola le relazioni interpersonali, abbatte gli ostacoli e ci permette di superare le “diversità”. Oggi la nostra responsabilità è di promuovere un ambiente di lavoro ed una cultura inclusivi per valorizzare e rappresentare ogni collaboratore ed ogni collaboratrice nella propria unicità. Ed amiamo il gioco di squadra.
Sento molto la responsabilità del mio ruolo in questo, e la mia più grande ambizione è di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone affinché il cambiamento parta in primis da ognuno ed ognuna di noi. La DE&I non deve essere una “gentile concessione” ma deve essere la nostra responsabilità in azienda, in famiglia, nella scuola ed in tutte le organizzazioni.
LA SFIDA. In Decathlon, state lavorando al Piano di transizione che vi guiderà fino al 2026. Il piano è basato sui Sustainable Development Goals e include un focus sulla diversità e inclusione. Su cosa state lavorando e quali sono le sfide che dovete affrontare?
Siamo consapevoli dell’importanza di tutte le tematiche legate alle DE&I, nessuna esclusa.
A tal proposito in Decathlon Italia abbiamo scritto un manifesto per condividere il senso, gli obiettivi e le strategie da veicolare tramite un “movimento” fatto di persone (Ambassador) appassionate di DE&I. La grande sfida è diffondere questi temi stimolando e provocando la riflessione necessaria per cambiare il mindset. È nostra responsabilità coinvolgere tutti e tutte, in Decathlon e non solo, per ispirare, contagiare ed aumentare la consapevolezza. Solo così potremo diventare una società inclusiva.
Oggi le nostre priorità sono focalizzate su tre strategie ben precise legate all’equità di genere, alla multiculturalità ed alle categorie più fragili. Ma l’ingaggio è trasversale a tutte le tematiche.
Per valorizzare al meglio le potenzialità dei talenti ed accompagnare le strategie di business, è importante stimolare una leadership inclusiva che favorisca il raggiungimento di obiettivi grazie alla collaborazione di team coesi, eterogenei e motivati. In Decathlon il 55% delle nostre risorse è donna ed il ruolo di Sport Team Leader (Departement Manager), trampolino di lancio per chi decide di prendersi maggiori responsabilità, è ricoperto da circa 350 donne. Lavoriamo sulle formazioni e sul mentoring per stimolare la consapevolezza e la riflessione coinvolgendo tutti i collaboratori e tutte le collaboratrici.
Per quanto riguarda le persone più fragili (per es. persone con disabilità cognitiva, rifugiati, donne vittime di violenza), abbiamo avviato diverse collaborazioni con associazioni con l’obiettivo di regalare un’opportunità sia in termini di esperienza lavorativa sia in termini di formazione. Sono previsti affiancamenti anche molto brevi, ma estremamente mirati, perché vogliamo che il nostro sia un supporto concreto.
I progetti sono accompagnati da un momento di preparazione del sito per impostare una corretta relazione tra le persone accolte ed i colleghi e colleghe, per dare a tutti e tutte maggiore serenità e consapevolezza. La volontà è quella di focalizzarci sulla persona e concentrare il nostro accompagnamento su quelle capacità che possiamo sviluppare insieme, allenandole, grazie ad una stretta collaborazione. Abbiamo strutturato un percorso che vuole aiutare queste persone ad “entrare” nel mondo del lavoro a piccoli passi, responsabilizzandoli e facendoli sentire adulti e parte di un progetto comune. Fondamentale è mettersi “all’ascolto”, rendersi disponibili ed aperti al confronto con l’altro e darsi il tempo per capire le vere potenzialità della persona e svilupparle insieme.
LE PRIORITÀ. Vista anche la vostra mission legata allo sport, come azienda siete molto impegnati sul tema dell’accessibilità. Siete stati recentemente premiati per la vostra iniziativa per rendere maggiormente accessibile il Customer Care con un Servizio avviato di interpretariato in Lingua dei Segni. Com’è nata questa iniziativa e cos’altro state facendo in questo ambito?
Il ruolo delle aziende rispetto alla DE&I è propedeutica al territorio ed al business. Le buone pratiche devono coinvolgere gli stakeholder e diffondere a tutti i livelli le vere opportunità. Il servizio clienti in LIS è uno dei progetti che abbiamo sviluppato per includere ed innovare, ma ne abbiamo tanti altri che nascono autonomamente nel quotidiano, rispondendo a bisogni concreti.
Qualche giorno fa abbiamo lanciato una APP che accompagna le persone con disabilità cognitiva, nel percorso formativo, per supportarli nell’apprendimento.
Per rendere sempre più autonomi ed autonome i tirocinanti e le tirocinanti, abbiamo pensato di avvalerci dell’aiuto della tecnologia, sviluppando questa APP dedicata alle attività svolte nei nostri stores. L’obiettivo è di creare un generoso contenitore in cui integrare le nostre attività, la descrizione delle mansioni da svolgere, le attività del quotidiano insomma tutte quelle informazioni a cui attingere in piena autonomia senza dover ricorrere all’aiuto di un collega o di una collega. Anche questo strumento è estremamente interessante ed ha trovato grande interesse nei primi test che stiamo avviando, perché rende i tirocinanti ancora più responsabili.
La APP permette di caricare una serie di contenuti (schede, video, immagini) che meglio trasferiscono l’informazione. Il tool serve per rispondere ad un bisogno specifico: partendo dalle attività giornaliere, cosa fare, quando farle e per quanto tempo, possiamo poi trovare il materiale più diverso dalla progressione delle taglie dell’abbigliamento, al video tutorial di come posizionare il costume da bagno sull’appendino, alle foto che spiegano i passaggi per piegare un capo di abbigliamento. È prevista anche una sezione sulle parole “difficili”: tutti quegli acronimi e quelle espressioni tipicamente “decathloniane” che non trovano riscontro nel vocabolario del quotidiano. Tutte queste attività e le varie specifiche vengono raccolte e rese disponibili sul supporto digitale.
Pensiamo che lo stesso strumento possa declinarsi nella vita privata, agevolando il quotidiano con un supporto digitale. Un altro piccolo grande contributo, la strada è tracciata, avanti così.